La figura del Capo

Cosa non è un Capo: non è efficientista, non è un ripetitore, non è un sergente, non è un allenatore, non è un pedagogista, non è solo, non è un
professionista.
Essere capi per vocazione
in risposta ad una Chiamata di Servizio

Cosa è il Capo: è una persona dotata fisicamente e intellettualmente, sensibile ai problemi dei giovani, sorretto da una profonda generosità e carità, aperto al dialogo, coerente (i ragazzi sono pronti a cogliere vizi e virtù del Capo e farli proprî).
Il capo è quindi una persona:
ha fiducia nell’uomo (nei giovani), ha fiducia in sé (crede nel valore della scelta educativa che ha fatto), è paziente; ha speranza nei risultati della sua azione, ha speranza cristiana; fa tutto come un gioco ma niente per gioco: spirito scout; è in grado di prendere delle decisioni; sa distinguere i propri problemi da quelli dei ragazzi.
E’ preparato al servizio, preparato ad educare e non ad istruire in un rapporto verticale con i ragazzi, in questo aiuta i ragazzi a scoprire dentro di sé ciò che il Signore ha messo dentro di loro (aiuta a sviluppare il 5% di buono (B.-P.), è attento ad ogni ragazzo, è fratello maggiore; sa penetrare le aspirazioni dei ragazzi, crea uno spirito comunitario; nella società, nella comunità, nella Comunità Capi; in cui crede e in cui vive. E’ leale verso l’Associazione, caratteristica fondamentale del metodo scout, insostituibile; di scelta di servizio, sa amare i ragazzi in giusta misura; in continua formazione (autoeducazione di sé, formazione permanente), facendo il Capo si diventa Capo.